Report 7 marzo oasi e siccita`

Oggi dopo una mattinata a ritmi rallentati siamo partiti in bici e pc in spalla alla volta della scuola del villaggio Tagadirt dove abbiamo ritrovato il maestro Mbarak e alcune delle ragazze del suo corso. Abbiamo fatto una presentazione simile a quella di ieri, facendo partire in contemporanea video o slide sui 5 i pc. Le ragazze erano poco a loro agio con i computer e infatti ci e` stato detto che non hanno potuto usarli in questi mesi. Cercheremo venerdi di discutere anche questo punto con Tefawine. Mbarak e` comunque interessato alla formazione e come gli altri ci ha lasciato il suo contatto. Poi abbiamo conosciuto altre  maestre di cui una si e` interessata, con lei sono 2 le donne iscritte al corso. Per caso nel cortile della scuola abbiamo poi incontrato degli  inviati  della direzione provinciale dell agricoltura, che gestisce in parte i corsi di alfabetizzazione per donne adulte. Uno di loro parlava francese e ne abbiamo approfittato per fare domande. Qui c`e` gran siccita` e avevamo notato che il fiume che da vita all`oasi e` quasi secco e che ci sono dei lavori in corso. Ci hanno spiegato che il livello del fiume e` troppo basso e quindi l`acqua non riesce ad entrare nei canali che irrigano i campi; percio` stanno alzando il letto del fiume in certe parti per permettere all`acqua di scorrere. Qui la distribuzione e`regolata da pratiche millenarie, piu il terreno e` grande piu tempo lo si puo irrigare, in una sorta di rotazione nell`uso dei canali che partono dal fiume e percorrono gli appezzamenti. La cosa non viene tassata con bollette ma da quel che abbiamo capito se si compra un terreno una parte del prezzo e` per l` uso dell`acqua. Alcuni hanno un pozzo privato sul proprio terreno e altri non hanno terreno ma solo l`uso dell`acqua e lo mettono in vendita.
Anche ad Aglou, zona arida con oasi irrigate da pozzi la cui gestione e` condivisa, abbiamo notato i danni della siccita` e alcuni dei campi che l` anno scorso erano coltivati ora sono distese di terra polverosa . Due giorni fa poi percorrendo il  limite con il deserto abbiamo notato la mancanza dei pastori nomadi con i cammelli, ci hanno detto che anche li non cresccono piu le poche erbe che nutrivano le mandrie. I pastori si sono quindi spinti fino alla zona di Agadir, 300 km piu a nord e sulla costa, invadendo probabilmente (come spiegatoci l`anno scorso) le terre coltivate, con la nascita di conflitti con i contadini.

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Le questioni legate alla mancanza d`acqua e alla gestione dell`irrigazione ci interessano parecchio e cercheremo di approfondire nei 2 giorni che ci restano.