MOV 20 FEB, APPROFONDIMENTO

 

Durante il nostro soggiorno a Tangeri, caduto al secondo anniversario delle manifestazioni del febbraio 2011, abbiamo intervistato un “simpatizzante” del mov20feb ed ex attivista del movimento studentesco. Ci ha raccontato il suo punto di vista sull’evoluzione e il ruolo del mov20feb in Marocco, sulle strategie attuate per soffocarlo, sulle connessioni con la situazione interna e internazionale, nello specifico sul ruolo di grandi potenze come USA e Israele.

Secondo lui il mov20feb ha perso la sua carica rivoluzionaria immediata guardando alla deriva islamista delle primavere arabe. Molte componenti di questo movimento (del quale però gli islamisti stessi fanno parte in alcune città) pensano che sia necessario preparare il terreno a livello culturale rafforzando la consapevolezza del popolo, per evitare che la rabbia e la spinta al cambiamento radicale e alla libertà dal potere costituito finisca in realtà col dare ancora più legittimità all’islam politico.

Dalle sue parole in realtà sembra che, ci sia stato o meno un disegno politico preciso, il sistema di potere sia riuscito a disinnescare il movimento, ma poi afferma: “se il movimento è morto perché c’è tutta questa repressione per le strade? [...] perché anche nei villaggi la gente è uscita in strada? Perché ancora oggi ci sono prigionieri politici? perché le più alte autorità politiche, i forum internazionali continuano a parlare del movimento? Perché sanno che il movimento esiste e adesso è fuori dal controllo.”

Parlaci dell’evoluzione del movimento 20 febbraio 

Nelle prime manifestazioni del mov20Feb, cioè quelle del 2011, i gruppi islamisti non erano molto presenti e questo ci fa capire cosa è accaduto in seguito. Le manifestazioni erano capeggiate principalmente dalla sinistra come era successo anche in Egitto.

Il sistema politico e lo Stato marocchino in generale tentarono di boicottare quelle prime manifestazioni diffondendo la notizia che quel giorno nessuno avrebbe partecipato;  invece  anche nei paesi più piccoli ci sono state importanti manifestazioni che hanno dimostrato che il popolo marocchino chiedeva un cambiamento radicale, molto al di la di semplici riforme.  Di conseguenza c’è stata forte repressione, il sistema aveva realizzato che il movimento aveva moltissima forza all’interno; per tenerlo sotto controllo ha infiltrato in seguito gli islamisti.

Tutto ciò è accaduto nel primo mese di vita del movimento, tutto era studiato e premeditato.

Gli islamisti hanno sempre avuto una grande influenza sulla popolazione, come già negli anni ’70-’80-’90 sono sempre stati un appoggio valido dei sistemi di potere già esistenti. Lo stesso è accaduto ad esempio anche in Tunisia e in Egitto.

Tra gli islamisti esistono poi vari gruppi con ruoli e compiti differenti sempre legati al potere costituito. Il movimento di Giustizia e Carità ha molta influenza nelle strade, fra la popolazione, ed è la prima forza islamista in Marocco; c’è il partito Giustizia e Sviluppo (PJD, islamista moderato) insediato al governo e ci sono i Salafiti che pur dichiarando di combattere per i loro fratelli che sono stati incarcerati comunque appoggiano chiaramente il sistema politico.

L’ambasciata degli USA organizza spesso delle riunioni con gli islamisti perché c’è chiaramente un gioco politico dietro, che la gente però non vede.

Giustizia e Carità però adesso è uscito dal movimento 20 Febbraio?

Il Sistema ha inserito gli islamisti nel movimento per controllare, studiare e bloccare la situazione,   per questo è stata proposta una costituzione che è stata approvata anche dagli islamisti e sono state indette delle elezioni (25/11/2011) che tutti sapevano sarebbero state vinte da loro, come è accaduto in tutti i paesi del Nord-Africa. Per capire bene la situazione basta ricordarsi che il PJD è un partito che si è sempre opposto al mov20feb accusandolo tramite la stampa di contatti con l’Algeria e il Polisario e anche grazie a questi escamotages ha vinto le elezioni .

Subito dopo la vittoria del PJD gli islamisti di Giustizia e Carità sono usciti dal mov20feb, questo perchè, dopo il referendum costituzionale ( Giugno 2011) e dopo le elezioni, il governo non aveva più bisogno di controllare ma solo di reprimere, per fare questo però gli islamisti devono uscire dal mov20feb. Infatti nelle manifestazioni successive all’uscita di Giustizia e Carità, come in quelle di Fez, Casablanca, Rabat o Tangeri, c’è stata una sanguinosa repressione!

Inoltre nell’ultimo Congresso del PJD nel 2012 erano presenti i leader sia di Giustizia e Carità sia quelli dei Salafiti, oltre a Ofer Bernstein, attivista franco-israeliano. Ciò significa che tutto era ben studiato e che il PJD non era più un partito a se stante ma la rappresentanza concreta del Sistema; il fatto che fossero stati invitati gli altri movimenti islamisti è significativo..

All’inizio il movimento era solo contro il governo e non contro la monarchia, continua ad essere così ora che sono rimaste solo le forze di sinistra?

Bisogna innanzitutto distinguere tra quello che la gente chiede realmente e quello che arriva all’opinione opinione pubblica, e poi distinguere tra le varie città; ad esempio nella mia città come anche a Fez dove è molto radicato il movimento studentesco si è sempre criticata la monarchia,   all’interno del mov20 feb però, per far in modo di essere realmente efficaci era stata adottata una linea di lotta più moderata che mettesse d’accordo tutti quanti.

Con l’uscita degli islamisti le cose stanno prendendo una piega più radicale ma la società non è ancora pronta ad un cambio così forte soprattutto visto le esperienze di altri Paesi come Egitto o  Libia. La gente è frustrata nel vedere come è andata a finire in quei paesi e perciò si muove con molta più calma!

Gli USA insieme agli islamisti stavano preparando anche qui in Marocco il nuovo governo e a tal proposito i militanti del movimento lavorano per informare la gente, per far conoscere alla popolazione chi sono gli alleati e i nemici, per evitare di finire come gli altri paesi delle primavere arabe. La popolazione sta comprendendo che gli islamisti non potranno mai essere alleati e che non di può fare una rivoluzione in 20 giorni!

Qual è la relazione tra sionisti e governo marocchino?

I rapporti con i sionisti hanno origini molto antiche, premesso che il Marocco aveva una grandissima comunità di ebrei marocchini, bisogna ricordare che anche un assessore del Re è ebreo. Durante il regno di Hassan II il Marocco fece un grande regalo ad Israele, forzò, con la collaborazione dei servizi segreti israeliani, l’emigrazione degli ebrei presenti in Marocco verso Israele! Furono “deportati” quasi un milione di persone!

Hassan II inoltre fu il primo leader arabo a ricevere la visita ufficiale di Shimon Peres.

Anche grazie a questi legami Israele investe moltissimo denaro in Marocco.

Infine anche gli USA hanno uno stretto legame con il Marocco, basti ricordare l’intervento durante la Marcia Verde.

A causa di tutto ciò il movimento studentesco  vede nella causa palestinese una causa nazionale, per loro abbiamo un nemico triplice e cioè: l’imperialismo statunitense, i sistemi reazionari ed il sionismo.

Come riesce il Marocco ad avere rapporti stretti con realtà tanto differenti fra loro come sionisti e islamisti?

Com’è successo in Afghanistan, dove il ruolo degli islamisti contro l’Unione Sovietica è stato appoggiato dagli USA, così il Marocco è stato l’unico paese ad appoggiare l’imperialismo statunitense durante la Guerra Fredda. Il Marocco ha una politica estera molto attiva!

Pensiamo a quello che sta succedendo nel Sahara Occidentale, nessuno ne parla e sta accadendo qualcosa di molto “forte” lì, qualcuno ne parla come di una seconda Palestina! Le superpotenze stanno controllando tutto, e quando parlo di superpotenze parlo di USA e Francia, parlo di controllo delle miniere e del petrolio. Tutti i paesi hanno ottenuto l’indipendenza tranne il Sahara Occidentale!

Quando hai l’appoggio di queste superpotenze hai ottenuto tutto! Sapete che una settimana fa hanno condannato dei detenuti Saharawi in un tribunale militare? E’ la prima volta che condannano dei civili in un tribunale militare! Nessuno parla di questo, le critiche vengono smorzate e i grandi Paesi “democratici” fanno finta di niente.

La classe operaia partecipa alle manifestazioni?

Purtroppo in Marocco c’è ancora un’alta percentuale di analfabetismo, sicuramente la massa che compone il movimento è varia ma i più attivi e numerosi sono gli studenti ed i laureati disoccupati, c’è poca partecipazione delle forze sociali come contadini o operai, infatti i lavoratori agricoli sono quasi assenti e non c’è una classe operaia forte, e l’unico loro rappresentante sono i sindacati.

In passato ci sono stati tentativi unire le lotte, ad esempio negli anni ’80 gli studenti organizzavano mense popolari e corsi di alfabetizzazione a beneficio degli operai.

E il movimento operaio marxista-leninista?

Il marxismo – leninismo è sempre stato pioniere in Marocco ma negli anni ’60 e ’70 ha subito una repressione sanguinosa  che ha creato una cappa sopra il movimento ed ha causato l’abbandono dello stesso da parta di molte persone,molti di loro sono confluiti nell’Associazione Marocchina dei Diritti  Umani (AMDH) per evitare di essere nuovamente repressi in quanto comunisti, altri si sono rifugiati nelle università per salvaguardare il movimento.

Ora stanno facendo un lavoro per recuperare un  contatto con la classe operaia, anche se c’è un forte dibattito sul modo in cui tentar questo contatto; si discute sulla scelta di lavorare dentro i sindacati o cercare altre forme come circoli e associazioni. Inoltre per dare consapevolezza alla classe operaia  c’è bisogno di istruzione e loro vogliono  iniziare dalle lezioni di alfabetizzazione per finire con la spiegazione del codice del lavoro.

I marxisti-leninisti avevano perso la possibilità di lavorare in strada, era assolutamente vietato!

Il movimento 20 Febbraio e  i marxisti-leninisti, sono arrivati a questa conclusione: la situazione non consente un cambiamento rivoluzionario!

Hanno capito che il movimento è l’opportunità per riprendere contatto con la classe operaia, con le persone e per tornare a lavorare in strada in maniera legittima; molti dicono che il movimento è morto ma non è vero, il movimento è  vivo non per effettuare un cambiamento radicale, perché sappiamo che non è possibile cambiare la società adesso, ma è vivo per lavorare con e per la gente!

Parlaci della situazione riguardo alla repressione e alla libertà di espressione; c’è  mancanza di informazione e paura di parlare liberamente di temi politici?(Gli chiediamo anche dei 4 arrestati durante la manifestazione a Tangeri pochi giorni prima, 23/2/2013, ci dice che sono stati già tutti liberati)

Oggi come oggi si può parlare più facilmente di politica, sempre entro certi limiti, ma sicuramente c’è più libertà rispetto all’epoca di Hassan II.  

C’è però anche un detto popolare che dice: “ Anche i muri hanno le orecchie”, e questo significa che in Marocco c’è uno dei servizi segreti più sviluppati del mondo! Negli anni ’60, ’70, ’80 e ’90 c’è stata una tremenda repressione, parliamo degli anni di piombo, di centri di detenzione terribili! Sapete che L’Arabia Saudita e molti paesi del Golfo si basano tantissimo sui servizi segreti marocchini e giordani?

Questo è radicato nella cultura?

Esattamente! Se parliamo di Franco in Spagna la gente si spaventa, così qui, c’è questa eredità; adesso bisogna capire se siamo disposti o meno a ritornare a quell’epoca! Le generazioni che hanno vissuto questi momenti, che hanno sperimentato l’oppressione degli anni ’65, ’81, ’84, ’91 hanno una grande influenza sul popolo, e parliamo di repressioni sanguinose  e di migliaia di morti.

Oggi il sistema ha realizzato che se la gente si libera di questa sensazione tenendo in considerazione la sua storia passata, non potrà più essere soggiogata! Vi ricordo che  tranne il periodo della colonizzazione francese e spagnola, il Marocco non ha mai vissuto e non ha mai accettato di obbedire  ad una data potenza esterna, nemmeno gli ottomani riuscirono ad entrare! Inoltre in 20 anni di colonizzazione ci sono state 5-6 ribellioni di grande rilevanza il che significa che c’è molta resistenza! Nel 1921, per esempio, nella guerra di Annual, nel Rif, sotto il leader Abd al-Karim al-Khattabi c’è stata la grande sconfitta dell’esercito Spagnolo!

Il sistema comprende tutto questo, e sa che se il popolo si sbarazza di questo sentimento di paura non sarà più in grado di controllarlo! Sempre facendo riferimento a questo Hassan II disse: “La cosa peggiore che può succedere al mio sistema è che il popolo marocchino si liberi dal controllo dei partiti politici e delle associazioni! Per questo in Marocco ci  quasi 40 partiti politici!”.

 Si parla della manifestazione che abbiamo fotografato a Inezgane, il 13 Febbraio; raccontiamo un po’ i fatti ma lui sa ben poco, però ci informa che tre settimane fa a Marrakech ci sono stati scontri più pesanti. 

Ci sono stati avvenimenti più forti a Marrakech, ci sono state manifestazioni contro l’aumento dei prezzi di acqua e dell’energia elettrica in un quartiere popolare e manifestazioni degli studenti universitari, tutte fortemente represse.

Qual’è la composizione movimento del 20 febbraio oggi?

Nel movimento 20 Febbraio fino ad ora abbiamo potuto distinguere 3-4 fazioni, discorso a parte meritano gli islamisti che in generale non fanno più parte del movimento. In alcune città però, ad esempio a Tangeri, i salafiti non sono usciti del tutto dal movimento perché hanno ancora dei detenuti, sicuramente si tratta anche di una presenza simbolica perché Tangeri e Marrakech sono le basi del salafismo marocchino. In conclusione possiamo dire che gli islamisti non fanno più parte del movimento ma hanno mantenuto i contatti per poter un giorno rientrarci liberamente.

-La sinistra riformista che salvaguarda alcuni fondamenti  istituzionali e non vuole superare i limiti della monarchia parlamentare, ma non è inclusa nel sistema. Parliamo del partito di Sinistra Unita e di altri piccoli partiti, Giustizia Sociale, Democrazia e Libertà

-La sinistra radicale dei marxisti-leninisti che sono numerosi soprattutto nelle città universitarie come Fèz, Marrakech, Rabat ecc.

-Il movimento Berbero, che lotta per i suoi diritti culturali

Il progetto attuale è di evolvere, di dare una struttura più determinata al movimento, riunire quindi tutte le parti del gruppo che sono molto eterogenee tra di loro.

Il movimento studentesco partecipa con un nome specifico?

A Fèz ad esempio gli studenti, fino a che sono stati presenti gli islamisti nel movimento, hanno sempre preferito manifestare sotto il nome dell’Unione Nazionale studentesca del Marocco e sono sempre stati capeggiati dai marxisti-leninisti , adesso lavorano all’interno del movimento.

Sai dirci qualcosa dell’UECSE (Unione Studenti per il Cambiamento del Sistema Educativo)?

Nessuno conosce l’origine di questo movimento ma molti dicono che si stato creato dal P.A.M.

(Partito di Autenticità e Modernità) che è stato creato 4 anni fa  dal braccio destro del re, Fouad Ali El Himma, noto come “L’Amico del re”, che era suo compagno di studi.

Quelli del P.A.M. hanno un ruolo molto pericoloso! Questo partito è stato in grado inglobare, con metodi di convincimento poco ortodossi, i grandi intellettuali politici ed i  professori universitari che erano di sinistra.

Recentemente, ad esempio, il leader di questo partito, che era un marxista negli anni 80 ‘, ha detto: “Vengo dall’esperienza dei marxisti e la considero la migliore esperienza politica del Marocco.”

Questa è un’affermazione pericolosa! Il P.A.M. è un partito di destra, ma cerca di diffondere la retorica della sinistra per creare una certa confusione nella gente.

Anche nelle università già sono persone che parlano con i  loro coetanei e gli dicono:

“Vedi, facciamo gli stessi discorso, possiamo  dialogare!” Nei loro programmi parlano delle forze oscurantiste, del terrorismo islamico, parlano di tante cose di “sinistra”! Sono lì solo per confondere, perché sanno che la gente normale non capirà la differenza!

La maggior parte dei suoi dirigenti è passata attraverso il marxismo, conoscono e capiscono i discorsi di sinistra e quindi sono i migliori nel contrastarla!

Come si inserisce la questione degli Amazigh-Berberi nel mov20feb?

Quello “Berbero” non è un movimento omogeneo, c’è un gruppo più democratico che vuole difendere la propria identità berbera senza rifiutare le altri identità culturali presenti in Marocco, altri gruppi invece di inclinazione fascista  rifiutano a priori la componente arabo-marocchina.

A riguardo i marxisti-leninisti dicono che in Marocco è composto da due culture, una berbera e una araba che vanno rispettate nella stessa maniera perché dopo tutto questo tempo è impossibile fare una distinzione netta.

Ma il mov20feb come si riunisce, come si organizza? 

Durante il processo evolutivo del movimento le modalità di lavoro sono spesso cambiate, sicuramente tutte le correnti del movimento si riunivano per decidere le manifestazioni, le tappe ecc. ma normalmente ognuno lavorava conto suo. Adesso tutto è diventato più complicato perché il movimento è composto da un unico elemento che è fortemente controllato dal Sistema! Ultimamente sulla stampa è apparsa questa frase: “Per ogni manifestante ci sono 33 agenti di polizia!”.

Qual’è il ruolo della donna nel movimento?

Nella cultura marocchina, le donne hanno sempre avuto un ruolo fondamentale, se parliamo della società marocchina pura e dura la donna è libera! non è considerata un’appendice dell’uomo! Sicuramente adesso è forte l’influenza orientale ed  è facile incontrare donne che non portano l’abito tipico marocchino.

Per quanto riguarda il movimento 20 febbraio in alcune città è possibile trovare compagne che stanno conducendo le manifestazioni, ci sono un sacco di donne, soprattutto a Casablanca e Rabat, nelle manifestazioni è possibile incontrare famiglie intere, quindi, tenendo conto della situazione generale in cui ci troviamo, le donne hanno un ruolo molto sviluppato all’interno del movimento.

Nel 2011 gli islamisti  hanno tentato di dividere uomini e donne all’interno delle manifestazioni, cioè gli uomini dovevano posizionarsi alla testa del corteo e le donne alla fine! Le donne però, insieme agli uomini, hanno combattuto per porre fine a questo! Possiamo perciò confermare che ci sono donne molto attive, con un ruolo molto importante nel movimento!

Hai fiducia nel movimento?

Certo! Si tratta di un’esperienza fondamentale; rispetto all’Egitto, la Tunisia o la Siria, il Marocco ha vinto di più, ha fatto dei progressi, ha preso conoscenza! Per me è già soddisfacente, per esempio, incontrare una donna di 70 anni, che può parlare liberamente dell’aumento dei prezzi, della mancanza di libertà o della distribuzione della ricchezza!

Il popolo marocchino è passato da una fase in cui non si poteva criticare, parlare o capire che cosa stava succedendo ad una fase in cui può distinguere e capire qual è la soluzione ai problemi e che la soluzione non viene con le elezioni ma con il lavoro di gruppo!

In Egitto e in Tunisia, dovremo aspettare altri 60-70 anni perché i popoli possano tornare a vivere e lo stesso vale per la Libia.

Non dimentichiamo che tutto era stato pianificato anche per l’Algeria ed il Marocco ma fortunatamente non ha funzionato.

Quindi, il ruolo che ha svolto il movimento 20 febbraio  è stato quello di controllare le cose, impedire molti sotterfugi ed evitare che il movimento iniziasse o finisse in maniera tragica.

C’era un progetto per terminare il movimento che univa soprattutto la sinistra, cioè l’uscita degli islamisti e di buona parte della sinistra riformista, parte del movimento 20f .  La sinistra radicale non sarà in grado di assumersi la responsabilità , allora dove è questo movimento? è un fantasma.

 Ma nel terzo anno, per esempio, ha dimostrato che è presente, che si sta lavorando.

 Molti compagni, molti intellettuali hanno detto: se il movimento è morto perché c’è tutta questa repressione per le strade? perché è successo quello che è successo ad Agadir, Marrakech, Fèz, perché anche nei villaggi la gente è uscita in strada? Perché ancora oggi ci sono prigionieri politici? perché le più alte autorità politiche, i forum internazionali continuano a parlare del movimento? Perchè sanno che il movimento esiste e adesso è fuori dal controllo.

Il primo ministro Ben Kirane (del PJD) dice che non ci sono più prigionieri politici…..

Anche il ministro della Giustizia lo dice! Per loro non ce ne sono.

Quanti sono i detenuti del movimento?

Solamente a Fèz ci sono 10 prigionieri, 6 a Meknès…in totale saranno più o meno 60.

Ti riconosci in qualche gruppo?

Qualsiasi persona cosciente, che rispetta il pensiero logico, che apprende dalle esperienze passate del suo popolo e della storia, opta per questi cambi radicali; se un politico afferma che le forze  politiche, la polizia e  l’esercito, sono mafie, sono milizie per reprimere il popolo, questa popolazione deve difendersi, e che sia un’autodifesa che non abbia influenze esterne, che non deve essere né finanziata né controllata dal di fuori come è successo in Libia o in Siria!

Che pensi di quello che sta succedendo in Siria? 

Il caso della Siria è assai differente, c’è stata molta confusione fin dall’inizio!

L’unico canale di informazione che pretende di trasmettere quello che sta accadendo lì in questi giorni è Al- Jazeera.

Al – Jazeera è un canale televisivo di proprietà dello Stato del Qatar, dei petrodollari, è proprietà di un paese che, come L’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi  non ha ancora ottenuto una costituzione eppure vuole difendere la democrazia in Siria!

Non dimentichiamo che in Qatar un poeta, per aver scritto un poema che critica il Sistema è stato condannato all’ergastolo! Come può perciò il Qatar difendere la democrazia?

In Siria ci sono poi altri fattori, ho notato ad esempio che la maggior parte dei Paesi attaccati pubblicamente sono paesi con un passato pro-sovietico, è il caso di Egitto, Libia, Siria e Tunisia; perché invece stanno proteggendo il Bahrein? Perché nessuno parla delle manifestazioni in Arabia Saudita? Sono coinvolti nelle repressioni eserciti marocchini, giordani e sauditi. Lo sapevate che stanno cercando di convincere il Marocco ad entrar a far parte della commissione della Cooperazione del Golfo? Anche se il Marocco è al di là dell’Atlante!

Conosci il sito Mamfakinch? (blog “ufficiale” del mov20feb)

Non mi fido molto della stampa; rispetto al movimento 20 febbraio preferisco informarmi attraverso contatti più diretti, perché la stampa, anche quella che ci sembra più indipendente in realtà non lo è, ci informano solo dei fatti accaduti, delle manifestazioni, degli arresti, nient’altro!

Inoltre in rete c’è il problema della sicurezza nel trasmettere informazioni…

Il sistema è consapevole di tutto ciò, sa che la gente comunica attraverso internet o tramite il telefono, è cosciente del fatto che la gente non può stare con le mani in mano, e a sua volta la gente sa di essere controllata. Il sistema poi conosce chi porta avanti queste lotte ma sa anche che più arresti effettua più il movimento diventa forte, pertanto prova a stroncare il tutto in maniera differente, distruggendo dall’interno! Avete mai sentito parlare di quest’uomo chiamato il Che Guevara del movimento 20 febbraio? Bene, adesso quell’uomo milita nel partito del Re!

 Come si entra in contatto con il movimento?

Si tratta di un compito difficile ora, prima il movimento includeva diversi gruppi in conflitto, quelli che volevano andare avanti e quelli che volevano bloccare il movimento, poi c’è stato un lavoro di pulizia per allontanare le persone che cercavano di bloccare il movimento;  in precedenza perciò c’erano diversi gruppi con determinati programmi, ma in questo momento? per esempio quello che sta accadendo ora in Tunisia cos’è? possiamo parlare di gruppi che stanno emergendo, gruppi di cambiamento; quando parliamo dell’omicidio di Belaid (capo dell’opposizione in Tunisia) assassinato dagli islamisti per ordine del Qatar e degli Stati Uniti.  In un video girato a Casablanca Belaid sta prendendo in considerazione il programma della sinistra! Ed è stato ucciso perché era uno dei compagni che ha dichiarato pubblicamente che bisogna interrompere i rapporti con il Qatar, con gli Stati Uniti e che bisogna stabilire e difendere un programma di liberazione nazionale. Egli era consapevole che dichiarando  lo avrebbero ucciso e lo ha detto il giorno prima del suo assassinio!

………

Ci prendono in giro, è come con i libri per imparare una nuova lingua: “impara una lingua in sette giorni”, non si può fare la rivoluzione in sette giorni!

A questo punto c’e’ l’arrivo di un gruppo di ragazzi incontrati in manifestazione (Tangeri 23/2), gli chiediamo se fanno parte di qualche gruppo specifico.

Non vogliamo essere limitati all’interni di un gruppo specifico, lavoriamo nel movimento ma liberamente.

 Come vi organizzate?

Ci incontriamo in una sede offerta dalla Sinistra democratica, lì decidiamo le nostre uscite nelle manifestazioni e c’è un coordinatore nazionale della sinistra democratica che le organizza anche accordandosi con le altre città.

Cosa vi aspettate dal movimento 20f?

Usciamo per le strade solo per manifestare contro l’aumento delle tasse, per chiedere più servizi e più diritti. Noi non abbiamo motivazioni politiche.

Il nostro intervistato principale si intesisce parecchio per l’arrivo dei ragazzi e cerca di capire se facciano parte di qualche gruppo, si chiede se alcuni di loro, le 2 ragazze in particolare, non siano in realtà informatori della polizia….